VILLAS IN UMBRIA & THE BORDERS of TUSCANY
by Studio Tecnico Romizi

ARCHITECTURE: portals in Barattano Castle

cenni di presentazione e schede a cura dell'architetto Maurizio Pucci

CENNI DI PRESENTAZIONE
BARATTANO
COMUNE DI GUALDO CATTANEO (PG)


Il Castello di Barattano sorge su un modesto rilievo tra Montefalco e Todi, nel Comune di Gualdo Cattaneo, in provincia di Perugia.
Anche se la storiografia locale colloca il primitivo insediamento nel 68 a.C. ad opera di un nobile romano, un certo Baratanus, con il nome di Villa S. Angelo in Piscina, oggi si mostra fin da lontano chiuso entro le sue mura medievali, datate 1452.
L'attuale nome sembra che sia stato attribuito per la qualità delle genti fraudolose che vi abitavano, come se derivasse dal particolare tipo del commercio, il baratto.
A seconda della grandezza (e quindi di importanza strategica) un castello poteva costituire una economia chiusa, potendo usufruire sia delle materie prime, prodotte in campagna, e sia degli operai ed artigiani necessari per il funzionamento della piccola comunità che vi risiedeva stabilmente. Va ricordato che il castello offriva riparo non solo in tempo di guerra ma quotidianamente: infatti la sera era ricovero per i braccianti agricoli che rientravano dopo una unga giornata di lavoro nei campi.
La tipologia di questo nucleo, con cassero centrale e torri di difesa, rappresenta un esempio di architettura militare compatta, con finalità difensive con guarnigione stabile, molto diffusa nell'area di Todi e lungo tutta la linea confinaria percorsa dal fiume Tevere. Le alte mura di Barattano, in pietra grigia e prive quasi del tutto di aperture, certamente erano un forte deterrente visivo e testimoniano l'epoca prima della diffusione delle armi da fuoco, che sovvertono completamente il modo di fare la guerra e modificano le tipologie delle architetture militari.
Nei tempi precedenti infatti le mura, alte e con notevoli spessori, erano adatte a difendere il castello dagli assalti con scale, testuggini e catapulte ma, nell'avvento delle armi da fuoco, si mostrano pericolose per i possibili crolli sotto i colpi delle artiglierie. Così le tipologie militari cominciano ad essere frutto di progetti puntuali, le architetture si fanno più basse, con andamento anche curvilineo delle superfici per deviare il tiro, e si allontana il punto di tiro dell'assediatore con larghi fossati. 
NOTA
Nell'immagine del cassero sono visibili due tipologie di bucature regolari, disseminate sui fronti con cadenze regolari. Le prime, rappresentano le buche pontaie e formano una griglia, che corrisponde, grossomodo, all'interasse dei ponteggi antichi, realizzati con travature e soppalchi di legno. Queste bucature nascono in opera, sono cioè architravate per consentire, a fine cantiere, lo smontaggio dei vergoli, che si poggiano sul muro in costruzione. Non vengono però chiuse, così da agevolare i successivi interventi di manutenzione.
Le seconde, presenti sovente nelle murature più alte, costituiscono la serie delle colombaie, buche passanti, chiuse all'interno con tappi di legno, che davano ricovero ai volatili e fornivano uova e cibo per i residenti. Recenti ricerche affermano che il sostentamento alimentare era di poco conto, rispetto al ricavo del guano, ottimo ed economico concime per le varietà orticole più preziose.


BIBLIOGRAFIA  ESSENZIALE
D. AMONI, Castelli, fortezze e rocche dell'Umbria, Quatttroemme Editore, Foligno, 1999
G. CHIUNI, L'architettura popolare in Italia, l'Umbria, Laterza Editori, Bari 1986

SCHEDA 2 e 3

SCHEDA 5 e 6

 

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